Sognano il TaxiHOME
Zia Caterina
ospite ad Amandola al convegno “Il turismo itinerante come mezzo per la scoperta del territorio” con il
suo progetto “TaxiHOME Milano 25”
Il 30 e 31
ottobre Zia Caterina ha invaso con i suoi colori e i suoi campanellini le
comunità dei Monti Sibillini nelle Marche, portando il suo messaggio di amore e
di celebrazione alla vita...
Invitata come
ospite d’onore al raduno del Camper Club Amandola Sibillini e dal Sindaco Adolfo Marinangeli, Zia Caterina
è partita da Firenze con il suo coloratissimo Taxi e con un MotorHome, offerto
a noleggio per i tre giorni dalla Laika e trasformato, per l’occasione, in una
piccola ludoteca viaggiante.
Questa prima
partecipazione di Taxi Milano 25 ad un raduno di camper nasce dal sogno di Zia
Caterina di realizzare, per i suoi SuperEroi, il primo TaxiHOME al mondo, una
casa viaggiante speciale come il suo Taxi Milano 25, dove i suoi bambini,
affetti da disabilità motorie dovute a patologie oncologiche, possano giocare e
vivere le emozioni di un viaggio raggiungendo luoghi e paesaggi altrimenti
irraggiungibili…
E del suo sogno
Zia Caterina ne ha parlato durante il convegno “Il turismo itinerante
come mezzo per la scoperta del territorio” in cui era ospite insieme
al direttore della rivista Plein Air, dott. Raffaele Jannucci.
Un’esplosione
di commozione il suo intervento che ha travolto tutta la platea mentre
raccontava la sua storia d’amore fatta di infinito; la storia del suo Stefano,
morto prematuramente quattordici anni fa per un cancro ai polmoni, che le
ha lasciato in eredità il Taxi Milano 25 con il quale lei lo fa rivivere ogni
giorno al suo fianco; la storia dei suoi SuperEroi, quei bambini speciali
che si trovano ad affrontare ogni giorno una battaglia a volte impari
contro un mostro sconosciuto e che fa dipingere sul suo Taxi per renderli
invincibili; la storia del suo nuovo sogno, il TaxiHOME, una piccola casa
viaggiante dove il viaggio diventerà condivisione di momenti speciali e magici
e dove tutto diventerà possibile… “perché
per realizzare un sogno occorre crederci…”