SuperChiary, 23 anni di San Donà di Piave
Ciao! Se sei finito a leggere la mia storia evidentemente sei destinato a ricevere questo mio messaggio d'amore e io sarò lieta di aprire il mio cuore e mostrarti una piccola parte del mio mondo.
Mi chiamo SuperChiary, ho 23 anni.
Vivo a San Donà di Piave e sono una studentessa di commercio estero.
Amo cantare (è la mia più grande passione) e viaggiare, viaggiare per scoprire nuove tradizioni e conoscere nuove persone.
Ma se prima dei miei 19 anni nei miei viaggi erano previsti paesaggi mozzafiato e mare cristallino, non sapevo che dal 2012 in avanti avrei vissuto tra corsie di ospedali e operazioni chirurgiche.
Mi diagnosticarono un osteosarcoma all'omero destro e avrei dovuto affrontare un sacco di terapie. Vomitini e nausea erano i miei "compagni di viaggio".
Tuttavia tantissimi lati positivi riuscii a trarre da questa situazione:conobbi bambini e ragazzi di una forza della natura ma soprattutto conobbi Zia Caterina.
Lei, bella come nessun'altra. Sembrava un angelo con i suoi mantelli colorati e il tintinnio dei suoi campanelli erano il suono dell'amore, il suo, quello che solo lei sapeva trasmettere con tanto entusiasmo.
Finite le cure, trovai un altro tipo di amore, l'amore della mia vita che da quel giorno custodisce il mio cuore.
Continuai ogni tanto a fare qualche viaggetto,uscire con gli amici e recarmi in ospedale per un po' di fisioterapia.
Fino a quando a maggio 2015 un altro "STOP!" fece capolino: il tumore era tornato al tricipite (non era bastato sostituire i pezzi!).
Altra operazione e altre chemio, il tutto senza perdere mai il sorriso e la voglia di vivere. La mia meta era la salute, la mia meta era vedermi felice nella mia quotidianità perché non mi serviva altro per esserlo.
Purtroppo però stavolta anche quel mostriciattolo non voleva demordere, tanto che mi portò ad amputare il mio adorato braccio.
Quando penso a tutto quello che ho fatto per poterlo salvare ma soprattutto per potermi salvare, mi sento di una forza sovrumana.
Tutte le cure che ho affrontato, la sofferenza che non sembrava finire, mi hanno portato ad essere la persona che sono oggi;una persona che non ha paura di nulla perché ha visto il peggio che la vita poteva offrirle ma che ora intorno a sé ha il meglio che poteva desiderare, al di là di ogni aspettativa.
Mi sono curata con l'amore delle persone che mi circondano, dei miei genitori, del mio ragazzo, di zia Caterina. Zia Caterina è l' amore , è il manifestarsi del Signore, è la luce che rischiara e l'acqua che disseta.
Quando la guardo negli occhi mi sento compresa; lei non guarda solamente ciò che si manifesta all'occhio umano ma guarda l'anima, guarda il tuo profondo e riesce a soffocare le tue paure.
È impossibile non sorriderle quando la vedi arrivare con il suo taxi colorato ed uscire tutta incasinata tra borse e pupazzi.
A te che stai leggendo, voglio dirti di essere soddisfatto della tua vita, di non arrabbiarti per cose futili, di non abbatterti mai perché si, affronterai dei momenti orribili e difficili ma se sai guardare meglio intorno a te riuscirai a trarre il buono della vita.
Lettera di addio all'omero destro..
Mio caro omero destro,
la nostra storia d'amore va a concludersi così, senza molte parole da dire in merito.
Ti sei dimostrato vivace all'età di 3 anni quando scarabocchiavo e disegnavo, attento e preciso a 6 anni quando presi in mano la penna per dare libero sfogo ai miei pensieri, a 13 anni per disegnare e dar vita alle mie fantasie, a 16 anni ti chiesi di diventare velocissimo nel prendere appunti alle superiori, a 19 anni per comunicare,mentre cantavo, le mie emozioni.
Sei stato messo alla prova più volte, interventi su interventi, cicatrici su cicatrici ma con tanta fisioterapia tutto sommato tornavi sempre in qua.
Adesso mi vedo costretta a dirti addio.
Mi dispiace, ma tu non sei stato forte quanto me.
Ti sei rivoltato contro. È così che si fa dopo tutto quello che abbiamo passato, dopo tutti i momenti vissuti?
Quando piangevo toccavi le mie lacrime perché ti posavo sul mio viso, quando avevo fame mi davi da mangiare e quando avevo bisogno di coccole tu mi spazzolavi i capelli.
Anch'io ho cercato di fare del mio meglio, sai? Innanzitutto quando si trattava di idratarti ti mettevo le creme profumate (per non parlare della depilazione!).
E poi, quanto era bello vedere le unghie colorate con lo smalto? E gli anelli tra le dita?e i bracciali sbarluccicosi?
Insieme preparavamo tanti piatti per mamma, papà, Massimiliano e Valerio. Quanto era divertente pastrocciarsi di farina!
Ma più di tutto, quanto era bello condividerti con altre persone attraverso gli abbracci?
Io ora ti lascio, mio caro omero. Con il cuore a pezzi. Tuttavia, come in tutte le storie d'amore che non sono destinate a durare, devo lasciarti andare.
Non ti dimenticherò mai. Di te resteranno solo cicatrici e ricordi ma sappi che ti sarò sempre debitrice.
Ciao omero.
Tua Chiara.